Riflessioni...

"E' esattamente questa la consapevolezza che mi è stata lasciata dal laboratorio. La consapevolezza che la matematica, in tutte le sue forme, non può prescindere da un attivo atteggiamento di ricerca e di scoperta, che assume spesso la forma del gioco, dell'indagine e dell'avventura. E che spogliarla di ciò significa menomarla nella sua essenza originaria e, in ottica educativa, privare i bambini della piacevolezza del suo apprendimento."

Queste le parole di uno studente di Formazione Primaria a conclusione del laboratorio di Didattica della Matematica. Troppo belle e vere per tenerle unicamente chiuse in una formale relazione.


Ora capite la mia smisurata fiducia, stima e comprensione nei confronti delle nuove generazioni di insegnanti? 😆

Ecco, anche per questo io credo fortemente in loro. Li vedo crescere e mi sento coinvolta. So che tra di loro ci sono magnifici futuri insegnanti. Colleghi. E spero sempre che nessuno di loro, nel tempo, perda quell'emozione e quella scintilla che vedo nei loro occhi quando li incontro in Università.

Penso che queste parole abbiano un grande valore e un grande senso, proprio perché frutto di una riflessione dopo un lavoro su di sé. Proprio perché pesate e pensate, non espressamente richieste, venute fuori quasi d'un fiato.


Mi piacerebbe che, leggendole, altri oltre a me possano sentire quel sussulto che riescono a provocare. Mi piacerebbe che riaccendessero luci negli occhi. Che ridonassero certezze a chi pensa di averle perdute.

Perché fare matematica, in fondo, non è altro che questo. Insomma, tutto qui. 😉


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