Tempo fa facevo sulla mia pagina facebook una riflessione riguardante le "bellezze" dei quaderni di scuola. Ve la riporto per intero:
"Riflessione di oggi: tra ricordi passati e propositi per il futuro......
Rovistando tra vecchie cose ho ritrovato quaderni della scuola primaria di molti anni fa. Sfogliandoli, notavo quanto fosse bello rileggere i quaderni di italiano, con storie, disegni, racconti autobiografici esilaranti e ricordi d'infanzia.
Al contrario, trovavo quasi del tutto inutile aver conservato un vecchio quaderno di matematica, stipato di operazioni, esercizi e banali problemi, con pochi colori, triste, impersonale, privo di ricordi...
D'altra parte, girando molte classi, ho potuto notare in questi anni che le cose, in fatto di quaderni, non sono molto cambiate. Quelli di matematica rimangono sempre molto più noiosi, vuoti, ripetitivi e anonimi rispetto a quelli di italiano, scienze, storia o altro.
Quindi pensavo: uno dei miei obiettivi di quest'anno sarà di certo quello di costruire con i miei alunni un quaderno di matematica che valga la pena conservare: un quaderno bello, colorato, ricco di esperienze e di ricordi personali, di racconti, proprio come gli altri.
Perché se è vero che la matematica permea la vita, che è la materia più interdisciplinare di tutte, che la sua ombra sta dietro ad ogni cosa, allora non capisco perché il quaderno a lei dedicato debba essere proprio quello meno vissuto!!! È un assoluto controsenso!!!
Voglio narrare una storia attraverso questo quaderno, lasciare una traccia, costruire assieme ai miei nuovi alunni ricordi di esperienze vere...
Spero di farcela, chissà! :-)"
D'altra parte, girando molte classi, ho potuto notare in questi anni che le cose, in fatto di quaderni, non sono molto cambiate. Quelli di matematica rimangono sempre molto più noiosi, vuoti, ripetitivi e anonimi rispetto a quelli di italiano, scienze, storia o altro.
Quindi pensavo: uno dei miei obiettivi di quest'anno sarà di certo quello di costruire con i miei alunni un quaderno di matematica che valga la pena conservare: un quaderno bello, colorato, ricco di esperienze e di ricordi personali, di racconti, proprio come gli altri.
Perché se è vero che la matematica permea la vita, che è la materia più interdisciplinare di tutte, che la sua ombra sta dietro ad ogni cosa, allora non capisco perché il quaderno a lei dedicato debba essere proprio quello meno vissuto!!! È un assoluto controsenso!!!
Voglio narrare una storia attraverso questo quaderno, lasciare una traccia, costruire assieme ai miei nuovi alunni ricordi di esperienze vere...
Spero di farcela, chissà! :-)"
E' passato un anno da questa riflessione e devo dire che ce l'ho davvero messa tutta, lo scorso anno scolastico, per fare in modo che il quaderno di matematica dei miei alunni fosse davvero uno strumento più vissuto... Spero di riuscire presto a raccontarvi cosa intendo e a mostrarvi qualche stralcio...
Per ora, però, dati i momenti concitati di avvio anno scolastico, ci tenevo a mostrarvi come ho pensato di aprire questo quaderno. Quaderno che diventa via via un vero e proprio manuale di consultazione, attivo e disponibile a scuola dal primo all'ultimo giorno dell'anno, via via sempre più ricco e voluminoso.
Uno strumento di così grande importanza, merita una prima pagina di tutto rispetto. Ecco quindi che cosa ho proposto ai bambini di classe quarta, quinta e anche a quelli di una "buona" terza, per aprire il loro quaderno.
Ho preparato su ritagli di fogli di carta quadrettata da 1 cm alcune tassellazioni, parzialmente completate. Ne ho preparate molte, in numero maggiore rispetto a quello dei bambini.
Le ho stese sulla cattedra e ho chiamato i bambini uno ad uno per scegliere la composizione preferita.
Chi non conosceva questo tipo di struttura geometrica, mi ha detto con stupore: "E' come una greca! Solo che continua in tutte le direzioni!".
Ognuno ha scelto la propria tassellazione: se due bambini desideravano la stessa (pochi), li ho fatti sedere vicini per poter avere a disposizione lo stesso modello.
A quel punto ho chiesto loro di riempire la prima pagina quadrettata del loro quaderno con il tipo scelto di tassellazione.
Primo ostacolo trovato: la quadrettatura del foglietto è da 1 cm, ma sul quaderno che usiamo i quadretti sono da mezzo cm! Ho detto ai bambini di scegliere il criterio che preferivano per riprodurre la tassellazione sul quaderno:
- potevano scegliere di riprodurlo contando lo stesso numero dei quadretti: sarebbe venuto un disegno in scala, ma con figure proporzionalmente simili, anche se più piccole;
- oppure potevano riprodurre i disegni esattamente delle stesse dimensioni del foglio, ma dovendo trovare una strategia adeguata per poterlo fare (raddoppiando "il conto" dei quadretti).
Una volta riprodotta la prima "piastrella", cioè la prima figura completa copiata dal foglio, il problema era capire la strategia giusta per incastrare le piastrelle tra loro. In alcune tassellazioni era molto semplice, in altre, più elaborate, c'era da riflettere un po' di più. Ma modello alla mano e armati di un po' di pazienza, si può arrivare ai risultati più impensati!
E per fare più in fretta a disegnare? Beh, anche in quel caso ci sono strategie che aiutano a velocizzare anche le tassellazioni più semplici, ma più "lunghe"...
Completato il lavoro di tassellazione, ecco il terzo problema: e i bordi? A un certo punto, infatti, lungo i margini del quaderno le figure non potevano più essere realizzate in maniera completa. Bisognava o lasciarle a metà o fermarsi poco prima del bordo. Anche qui ognuno ha effettuato la sua scelta, concordandola con me in base a ragionamenti di base estetico-geometrica!
Infine, quarto problema: come colorare? I requisiti per un buon lavoro di coloritura dovevano di certo essere:
- scegliere una modalità di coloritura che individuasse delle "piastrelle" o "listelle", da colorare in maniera differente;
- scegliere il numero di colori da utilizzare;
- evitare di colorare due "piastrelle" confinanti dello stesso colore;
- grazie a questi criteri, rendere il lavoro di coloritura il più veloce e agevole e il meno faticoso possibile!
Ad esempio: alcuni bambini avevano realizzato tassellazioni con figure molto piccole e pretendevano di colorare ogni singolo mini-spazio utilizzando colori diversi. Colori a caso, tra l'altro, cioè prendendo dall'astuccio una matita diversa ogni volta, senza un preciso ordine.
Abbiamo riflettuto insieme sul fatto che un lavoro del genere sarebbe risultato estremamente lungo e snervante! Abbiamo quindi concordato insieme un criterio: ad esempio, scegliere piastrelle più grandi, come un insieme di più figure vicine, e stabilire un criterio per colorarle: ad esempio utilizzando pochi colori, oppure colorando prima tutte le piastrelle dello stesso colore e poi le altre...e così via.
Per quanto riguarda i feedback dei bambini: per loro è risultato da subito un lavoro stimolante, divertente e sorprendente! Erano entusiasti già in partenza e, nonostante le fatiche incontrate via via e i problemi da risolvere che poi hanno aiutato a facilitare il lavoro, sono rimasti estremamente soddisfatti dei risultati finali raggiunti...con le proprie mani!
Le copertine erano poi tutte diverse tra loro, ciascuna personalizzata! Abbiamo anche scritto sulle piastrelle il nome, l'anno e la materia, anche in maniera un po' particolare.
Un lavoro esteticamente bello, dal risultato stupefacente...ma anche un'esperienza matematica totale, fin dal primo giorno! Pensate quante scelte matematiche complesse, pur in una sola copertina!
Vorrei sapere se esiste un sito dove posso trovare queste tassellazioni per fotocopiarle, l'ideale sarebbe se fossero su un foglio a quadretti come le proponi tu.
RispondiEliminaGrazie
Maria
io ho comprato il libro " concentrazione e serenità con le cornicette e i mandala"
Elimina��Splendido libro, vero? Ci sono tante attività per utilizzare gli strumenti geomatrici: riga, goniometro, compasso. Personalmente ai miei alunni ho fatto utilizzare anche la squadretta nautica già in cl.3 sebbene sia data in dotazione nel libro matematica al volo in quinta. I Bambini spontaneamente disegnano utilizzando gli strumenti come viene suggerito dal libro di Camillo Bortolato.
RispondiEliminaComplimenti, bellissimo lavoro!
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