Corsa al 20

Ecco un gioco interessante che ho letto su un bel libro durante questa estate ("Didattica della matematica" di Baccaglini Frank, Di Martino, Natalini e Rosolini).


Si chiama "Corsa al 20" ed è molto semplice. 
Si può utilizzare come modo per ripassare le operazioni in classe seconda oppure anche più avanti, per arrivare a considerazioni matematiche più elaborate e interessanti.

Si spiega ai bambini che l'obiettivo del gioco è arrivare a 20.
Si gioca in due, a turno. Il primo giocatore sceglie se dire "Uno" o "Due". Il secondo giocatore può scegliere di sommare 1 o 2 al numero dichiarato dal compagno e dire il nuovo risultato. Poi tocca di nuovo al primo giocatore che può scegliere di nuovo se aggiungere uno o due.
Chi per primo arriva a 20 ha vinto.

Si può aggiungere solo 1 o 2 ad ogni turno. 
Ad esempio, giocano il bambino A e il bambino B.
A dice 2
B dice 4
A 5
B 7
A 9
B 10
A 12
B 14
A 16
B 17
A 19
B 20
Vince B!

Inizialmente si può partire facendo degli esempi e sfidando un bambino alla volta per vedere chi riesce a vincere.
Poi si può dire ai bambini di giocare a coppie autonomamente.

Man mano che i bambini vincono o perdono, si può domandare loro quali strategie possono essere funzionali per arrivare alla vittoria.
Si può suggerire loro di appuntarsi di volta in volta i numeri che si generano ad ogni partita.
Ben presto i bambini si accorgeranno che chi riesce a dire "17" è il vincitore sicuro del gioco. Possiamo chiedere perché questo avvenga e come si può fare per essere sicuri di arrivare a 17.

Un'altra variante del gioco è proporre la sfida a squadre.
La classe si divide in due gruppi e ogni volta un rappresentante dei due gruppi va alla lavagna e si sfida con l'altro. I compagni di squadra possono dare indicazioni al rappresentante tra una partita e l'altra, ma durante una singola partita non possono comunicare con il compagno, mentre è alla lavagna.
Le squadre poi possono ragionare sulle strategie di gioco che portano alla vittoria ed elaborarle in una serie di punti o regole che secondo loro sono vincenti.

Si può anche cambiare leggermente il gioco e complicarlo dicendo ai bambini che, questa volta, possono aggiungere 1, 2 oppure 3 al numero precedente, cercando sempre di arrivare a 20.
A questo punto che cosa cambia rispetto alle strategie?

Oppure cambiare numero di arrivo, ad esempio 25...

Insomma, da un banale esercizio di addizioni si può arrivare a discutere di strategie vincenti nella soluzione di un problema!
Interessante, non trovate?

Io proporrò questo tipo di sfida ai miei alunni di classe terza durante i primi giorni di scuola.

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