Ciao a tutti,
oggi volevo parlare un po’ di FORMAZIONE.
È da diversi anni che mi occupo di fare formazione agli insegnanti,
una cosa che adoro e che mi dà molte soddisfazioni. Ma vorrei anche fare
chiarezza anche su alcuni punti.
Partiamo da un presupposto: il nostro lavoro non è
individualista, abbiamo a che fare con “diamanti grezzi”, che sono i nostri
bambini, ma anche con i colleghi, con i genitori, con gli specialisti, ecc…
Come insegnanti siamo membri cardine della comunità
scolastica, ma spesso quando si tocca questo argomento si cade nell’autocommiserazione,
del tipo: “Non siamo valutati nella giusta proporzione”, “I genitori non si
fidano”, “I bambini non sono più quelli di una volta”…
Non starò a discutere ora sulla validità di queste
affermazioni, che spesso citiamo un po’ per consolarci, un po’ per
autoconvincerci che forse non vale la pena cambiare, che si può fare
tranquillamente “come si è sempre fatto” o che, se le cose non vanno, forse non
è completamente colpa nostra. Insomma…
…diventiamo pragmatici: come possiamo migliorare la
situazione?
Lo strumento della FORMAZIONE, oltre ad aumentare il nostro
bagaglio tecnico, culturale e metodologico, può fare davvero tanto.
Perché?
1- I COLLEGHI: voi che seguite il mio blog fate parte di un
target di insegnanti che sta già compiendo un percorso di auto-formazione e si
sta mettendo in gioco per cambiare, assieme al mondo che cambia. Vi informate
sul web nei siti dedicati alle esperienze scolastiche, probabilmente acquistate
libri o riviste didattiche per migliorarvi e avete la mia stessa passione nel fare
passi avanti giorno dopo giorno.
Ma…c’è un ma…
Io so quasi per certo che tutti noi siamo subito pronti a mettere
in pratica le innovazioni nelle nostre classi, ma il nostro lavoro non è
individualista!
Quando ne parlate con i vostri colleghi non avete
l’impressione di essere visti come degli “hippie new age” o appartenenti a
qualche setta strana?!?
Tranquilli è una cosa normalissima! Non bisogna farsi
prendere dallo sconforto, non bisogna arrabbiarsi. Abbiamo solo una soluzione: convincerli
con la proprietà transitiva!!!
Fatevi promotori di un corso di formazione nella vostra
scuola, chiamate me o altri competenti formatori, che ormai hanno creato corsi
di formazione pratici, tangibili, laboratoriali, fatti apposta per distruggere
i muri degli scettici!
Non possiamo essere delle mosche bianche all’interno del
nostro Istituto, insegnando in maniera troppo differente dai nostri colleghi
per varie ragioni: il nostro lavoro deve essere capito, abbiamo bisogno di
fiducia e tranquillità per lavorare… Se non veniamo capiti dai colleghi questo
porterà a lungo andare a frustrazione, rabbia e sconsolazione che sono i veri
nemici per un insegnante.
Pur essendo sicuri di quel che facciamo, abbiamo bisogno che
l’ambiente intorno sia pronto per riceverlo!
2-I GENITORI: sono le persone che ci affidano i loro figli,
dobbiamo assolutamente tenere a mente questo! E la fiducia nei nostri confronti
non è dovuta, deve essere anche meritata!
Facciamo questo piccolo ragionamento che ci collega al punto
precedente. Tutte le figure sociali contemporanee fanno fatica a trovare punti
di riferimento da clonare. I miei bisnonni hanno imparato a fare i genitori
dalle generazioni precedenti, il mondo intorno a loro cambiava quasi di niente.
I miei nonni già si sono dovuti inventare l’essere dei buoni genitori. I miei
genitori, stessa cosa: il mondo era totalmente cambiato rispetto a quello dei
loro genitori. I neo genitori non hanno figure di riferimento: i loro genitori
li hanno cresciuti in un altro mondo, molto diverso da quello in cui vivono
oggi, anche se magari non si sono spostati di un centimetro!
Genitori e insegnanti hanno bisogno di trovare una stretta
collaborazione nel mondo attuale, quindi dimentichiamoci le storie di un tempo,
quelle nostalgiche del tipo: “Una volta avevamo più rispetto” o “Una volta si
faceva così e tutti abbiamo imparato”, che utilizziamo come alibi per andare
sempre sul sicuro. Il mondo cambia. E se cambia, deve cambiare anche il modo di comprenderlo, necessariamente!
Siamo insegnanti: spieghiamo, educhiamo, siamo ottime figure
di mediazione con i bambini… ma siamo in grado di spiegare anche ai genitori
con le parole giuste cosa facciamo con i loro figli? Siamo in grado di spiegare il perché di questo cambiamento rispetto alla loro educazione?
Un corso di formazione è fatto da formatori che spiegano ad
adulti, quindi è anche di estremo aiuto per spiegare le metodologie che volete
applicare in classe. E vi può sicuramente aiutare anche a spiegare con le
parole giuste ai genitori, adulti anche loro, che cosa volete fare con i loro
bambini, ma anche come, perché e con quali motivazioni serie.
3- I BAMBINI: nella didattica il modello laboratoriale è
quello che preferisco. Ed è anche quello che secondo me è più adatto per i
bambini.
La linea temporale tradizionale è: teoria, esercitazione e
verifica. Con il modello laboratoriale non esiste una linea temporale: teoria,
esercitazione e verifica sono contemporanee.
Gli insegnanti non hanno bisogno di nozioni teoriche: le
hanno già! O meglio, non solo. Hanno più bisogno di spunti, di idee pratiche, di
esempi e modelli da replicare.
Lavorare in maniera laboratoriale in un corso di formazione
è un modo per “provare sulla propria pelle” questa metodologia didattica, scoprirne
l’efficacia e poi sentirsi in grado di proporla in classe, anche con i bambini.
Un corso di formazione laboratoriale diventa quindi non solo
un luogo per scoprire attività didattiche e pratiche direttamente sfruttabili
in aula, ma anche un momento per riflettere sulle metodologie di lavoro in una
disciplina.
Quindi, per concludere, facciamo corsi di formazione per
migliorare la nostra professionalità! Ma soprattutto per migliorare la nostra
comunità educativa in tutti gli aspetti!
Il nostro lavoro, forse più di tanti altri, ha bisogno di
continuare sempre a progredire, assieme al mondo, che cambia costantemente!
Insegnare vuol dire prima di tutto essere pronti ad
imparare. E se si impara sempre, si cambia sempre, non si rimane mai fermi e
mai uguali.
Per fare questo ci vuole sicuramente tanta forza e
determinazione. Non sentiamoci soli, però.
Fare formazione è un modo per non esserlo. E per contagiare
di energia e di novità tutti coloro che ci stanno attorno.
Condivido su tutta la linea!!!
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