Oggi vi racconto come abbiamo affrontato le scorse settimane la sfida del Matecalendario di ottobre: il Cifrario di Cesare!
Innanzitutto ho fatto costruire ai bambini il cifrario: hanno ritagliato i due dischi, li hanno incollati su cartoncino e ritagliati nuovamente; poi con matita e gomma hanno fatto un buco al centro dei due dischi e li hanno fermati con il fermacampione.
A questo punto ho fatto leggere la consegna riportata sul Matecalendario e ho spiegato che cosa fosse un cifrario: un sistema per scrivere messaggi segreti e per decifrarli!
Abbiamo innanzitutto cercato di capire perché utilizzare un cifrario: Cesare, per non farsi scoprire dai nemici, scriveva messaggi in codice, che solo chi possedeva la sua "chiave" poteva comprendere. Così i nemici se intercettavano i messaggi non erano in grado di leggerli e non potevano svelare i segreti di Giulio Cesare!
Ho mostrato ai bambini l'importanza di scegliere la "chiave" e di accordarsi con il destinatario del messaggio. Trovare una "chiave", in questo caso, significa far coincidere una lettera del disco grande (quello del nostro alfabeto) con un'altra del disco più piccolo (quello dell'alfabeto segreto).
Ad esempio, abbiamo usato la chiave A → C posizionando la C del disco più piccolo accanto alla A del disco più grande.
In questo modo abbiamo criptato alcune parole procedendo così: ogni lettera della nostra parola doveva essere rintracciata sul disco grande e "tradotta" con la lettera corrispondente del disco piccolo.
I bambini hanno provato a scrivere in messaggio cifrato alcune parole, come il loro nome o oggetti che conoscevano.
Abbiamo anche provato a cambiare insieme la chiave e modificare il sistema per criptare i messaggi, ad esempio usando A → M.
Dopo aver provato a criptare i messaggi con varie chiavi, abbiamo provato ad eseguire il procedimento contrario, ovvero abbiamo decifrato dei messaggi.
Per decifrare si doveva procedere in maniera opposta. Una volta definita la chiave, bisognava partire ad individuare ciascuna lettera della parola criptata sul disco piccolo e tradurla con la lettera corrispondente sul disco grande.
Dopo aver decifrato varie parole, ho provato a proporre un'attività più stimolante.
Ho scritto alla lavagna delle semplici e brevi consegne, formate da più parole. I bambini dovevano decifrare i messaggi ed eseguire le consegne, senza dirle ad alta voce.
E' stata un'attività molto stimolante per i bambini.
Le consegne erano quattro, date una di seguito all'altra in fasi diverse: prendi la matita, disegnati, prendi un foglio, scrivi un messaggio a un tuo amico.
Quindi l'ultimo lavoro che i bambini hanno svolto individualmente è stato quello di scrivere in autonomia uno o più messaggi indirizzati a un compagno.
Questa attività prevedeva due fasi: prima i bambini dovevano cifrare il messaggio per inviarlo a un amico (quindi usando il sistema di cifratura).
Una volta ricevuto il messaggio, i bambini per scoprire che cosa aveva loro scritto l'amico dovevano invece decifrarlo usando il sistema nel modo opposto.
E' stata davvero un'attività divertente!
I bambini hanno iniziato a far partire messaggi in codice come degli agenti segreti!
Io ho sempre ricordato loro di mettersi d'accordo con l'amico rispetto alla chiave da usare, che poteva essere scelta personalmente.
Ho anche ricordato che la maestra è l'agente n. 001 e che quindi riesce ad intercettare qualsiasi tipo di messaggio, con qualsiasi chiave! 😆 Questo ha evitato di far partire messaggi troppo "sciocchi".
E' stato anche bello vedere che quando alcuni compagni lamentavano il fatto di non aver ricevuto alcun messaggio, altri bambini si premuravano di scrivere nuovi messaggi indirizzati a loro, in modo da far contenti tutti e coinvolgere la totalità dei bambini in questo divertente gioco matematico e linguistico.
Insomma, una bella e divertente attività per far capire che la matematica può servire anche a costruire messaggi cifrati (come le nostre password)...e che quindi può essere molto utile e divertente!
E voi? Vi siete cimentati in questa sfida con i bambini?
Ci raccontate la vostra esperienza?
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